Si terrà a Chieti dal 20 al 22 ottobre il primo Congresso della neonata Società Italiana di Reumatologia Pediatrica, ReumaPed, ad oggi presieduta dal professor Angelo Ravelli che, dopo l’improvvisa scomparsa del professor Rolando Cimaz, ne ha assunto la guida per traghettarla sino all’appuntamento congressuale, dove è prevista l’elezione del nuovo Presidente.
Alla fine del 2021 il Gruppo di Studio di Reumatologia della SIP era stato sciolto proprio per consentire la nascita della Società Italiana di Reumatologia Pediatrica, una scelta, questa, dettata “dalla straordinaria crescita scientifica, culturale e clinica della reumatologia pediatrica italiana e dall’aumento del numero di pediatri iscritti al Gruppo di Studio, elemento che testimonia l’interesse crescente dei giovani e degli specializzandi verso questa specialità pediatrica”, spiega Angelo Ravelli (che è anche Presidente della Società Europea di Reumatologia Pediatrica, PReS).
Quali sono a suo avviso le ragioni di questo crescente interesse per la reumatologia?
La reumatologia ha acquisito un importante interesse clinico perché la diagnostica differenziale delle malattie che si possono manifestare con sintomi reumatologici è assai vasta e riguarda moltissimi bambini che si presentano in ospedale o negli studi dei pediatri di libera scelta. Vi è inoltre una crescita di attenzione verso le malattie antinfiammatorie monogeniche, un settore un po’ collaterale, ma comunque parte integrante della reumatologia pediatrica. A ciò si aggiunge l’aumento della produzione scientifica della reumatologia pediatrica italiana in ambito internazionale e, non da ultimo, l’immissione in commercio di nuovi farmaci biologici, che hanno migliorato radicalmente la prognosi di alcune malattie come l’artrite idiopatica giovanile e le sindromi autoinfiammatorie in quanto hanno la capacità di spegnere efficacemente l’infiammazione.
Lei ha dato un impulso fondamentale alla nascita di ReumaPed. Su quali obiettivi dovrà lavorare la nuova società?
Innanzitutto, dovrà promuovere la diffusione della conoscenza delle malattie reumatologiche e delle terapie disponibili, sia presso la classe medica pediatrica che presso il pubblico di non addetti ai lavori. A tutt’oggi, infatti, molte malattie reumatologiche sono poco note e si tende ancora a confondere la reumatologia con il vecchio concetto del reumatismo. Per questi motivi abbiamo attivato una rete di collaborazioni con numerose associazioni di genitori e amici di bambini con malattie reumatiche, che avranno anche uno spazio dedicato durante il nostro Congresso nazionale. Altri importanti obiettivi sono la promozione della ricerca scientifica, soprattutto degli studi collaborativi tra i centri di reumatologia italiani, la formazione di una nuova generazione di giovani dedicati alla reumatologia pediatrica, lo stimolo alla partecipazione a progetti e studi internazionali in collegamento con altre società scientifiche reumatologiche di altri Paesi europei e l’inserimento dei centri italiani nelle sperimentazioni di nuovi farmaci.
Si avvicina il primo Congresso, quali saranno i temi portanti?
Al Congresso, che sarà presieduto da Luciana Breda (Chieti) e si aprirà con un ricordo della figura di Rolando Cimaz, si parlerà di infezioni, comorbilità, malattie rare in reumatologia; ci sarà inoltre una tavola rotonda sulla febbre mediterranea familiare. Oltre alle review della letteratura dell’anno in ambito clinico e di ricerca traslazionale, si parlerà anche dei rapporti tra MISC-C e malattia di Kawasaki, di infiammazione e iper-infiammazione e poi della nuova proposta di classificazione dell’artrite idiopatica giovanile. Si darà, inoltre, spazio alle novità terapeutiche nelle varie malattie reumatologiche, alla diagnostica differenziale e ai problemi endocrinologici nelle malattie reumatiche. I lavori saranno preceduti da un corso teorico pratico di ecografia articolare, metodica che sta acquisendo popolarità crescente in ambito reumatologico.